NIENTE TENDENZE PRECONFEZIONATE MA ORIGINALITA’ “PORTABILE”
I consigli di Diego Dalla Palma al Workshop per giovani talenti dell’immagine al Belvedere della Villa reale di Monza, organizzato da Pbs/Bsi Monza e Milano.
“Occhi, bocca, tatuaggi, unghie, tutto deve trasmettere un messaggio. Si possono avere anche venti colori sulle mani, ma nella preparazione di un trucco dovete metter qualcosa che vi appartiene”. Questo il messaggio di Diego Dalla Palma ai circa 50 corsisti che hanno partecipato al workshop “Bellezza e stile tra sogno e innovazione”, tenutosi ieri al Belvedere della Villa reale di Monza.
Niente consigli su colori e forme di tendenza questa volta:”I giovani devono avere la consapevolezza dell’ansia che proveranno con i cambiamenti così repentini di oggi: il mondo è una corsa a ostacoli” questo il leit motiv di Diego Dalla Palma per la giornata.
Ai giovani make up artisti: “sperimentate, andate all’estero, studiate le lingue, abbiate il coraggio di abbattere gli steccati. Vedo con favore anche la multiculturalità, con rispetto reciproco, correttezza nei rapporti e curiosità di conoscere l’altro: cultura, religione e civiltà”.
Il make up si orienta verso orizzonti indefiniti tra arte e monosessualità, come ha spiegato il maestro: donne fumatrici e un po’ mascoline e uomini più curati. Gli uomini useranno sempre più tocchi di colore. Si afferma l’orientamento tribale fatto di tatuaggi, sempre più richiesti e aggressivi. Si aggiungono i tratti etnici e quelli futuristici. Sempre ammessa la dolcezza riferita alle arti figurative”.
Quanto alla donna è superata la “tendenza” che diventa inadeguata e stantia. Ogni stilista ha occasione di fare il proprio percorso e lanciare il proprio messaggio e troverà sicuramente interlocutori che fanno al caso suo, con meno condizionamenti dai classici colori stagionali. La donna molto giovane è pronta per questo; la donna giovane è curiosa, la donna matura è diffidente; la donna anziana è contraria.
“Trentacinque anni fa in un negozio io lanciai i rossetti verdi e gialli – ricorda il make up artist – e mi chiedevano: “ma è un negozio di colori o che cos’è?” Questa era la domanda più lusinghiera, perché significava che avevo aperto domande. La donna intelligente va oltre il trucco. Non a caso il Salone del Mobile di Milano ha totalizzato più visitatori di Milano moda”.
DAI MOBILI ALLA CURA DELLA PERSONA
Diego Dalla Palma ha accompagnato i corsisti nella visita dell’esposizione “La Bellezza quotidiana”, del Museo del design della Triennale, ospitato al Blevedere della Reggia di Monza. In questo contesto ha stabilito un parallelismo tra design del mobile e cura della persona, spiegando che i designer hanno un percorso artistico più articolato, anche perché l’abito va indossato da una persona ed è vincolato ai canoni della portabilità, mentre l’oggetto di arredo impatta direttamente sull’emozione e quando piace può cambiare una casa. Anche la moda sconfina nel design. Prada ha considerato apertamente questo sconfinamento tra moda, design e arredo mettendo nei suoi capi volumi, asimmetrie, atipicità stringhe da una parte e non dall’altra. Vestiti e accessori diventano oggetti.
“Nelle mie case – racconta Diego dalla Palma – molti accessori e vestiti diventano lampade e quadri”.
Alla mostra della Triennale ha trovato una selezione di oggetti di design uso quotidiano: “non tutti mi piacciono – ammette il Maestro – ma mi accorgo che dietro ciascuno c’è un progetto, un pensiero d’amore e allora sono tutti belli”.
I CONSIGLI AI LAVORI DEI RAGAZZI
I circa 50 ragazzi delle scuole Pbs di Monza e Bsi di Milano, gemellate e dirette da Anna Del Prete (Diego Dalla Palma direttore artistico) hanno prodotto 7 lavori di immagine: utilizzando make up viso e corpo. Tempo a disposizione: un paio d’ore.
“Fate quello che volete – ha detto Diego ai corsisti – unico vincolo: “create un’immagine portabile nella sua originalità”. I ragazzi, divisi in gruppi, hanno prodotto un’immagine classica; una in tinte tenui botticelliana, ispirato al Roseto della Villa reale; uno più grafico, e picassiano, creando un volto quasi giapponese; una tra bianco e azzurro con l’uso dello zucchero per dare tridimensionalità; un altra etnica: ispirata all’antico Egitto; una maschera su un ragazzo, in bianco, rosso e nero e una ragazza soldato con l’uso dello stile “spettinato” per i capelli.
“Io sono per l’essenziale – ha detto Diego – sono tutti belli e ben fatti in poco tempo, ma toglierei alcuni tratti sovrabbondanti. Tutti hanno lavorato efficacemente, esprimendo innovazione, fantasia, espressività e… il loro dolore”.
BILANCIO DELLA GIORNATA
“Si è trattato di una giornata di lavoro molto proficua – commenta Anna Del Prete, direttrice delle scuole di Moda, Estetica e Acconciatura Pbs/Bsi di Monza e Milano – E servita per stringere nuove collaborazioni e sinergie tra scuole e professionisti”. Il workshop si è chiuso con la sfilata di una breve rassegna di abiti da sera e da sposa, prodotti dal settore Moda della scuola Pbs di Monza.
Presente fra gli ospiti Stefano Anselmo, maestro truccatore per eccellenza e Valentina Aprea, assessore all’Istruzione e Formazione, Regione Lombardia che ha proposto di ripetere l’evento a Bergamo”.
L’ULTIMA FRONTIERA
Non solo moda per Diego Dalla Palma. “Ho in progetto un romanzo – racconta – in uscita a gennaio 2018, edito da Salani con Alessandro Zaltron. Si tratta – anticipa Diego – della storia di un uomo che a un certo momento della sua vita cerca il suicidio. Poi una serie di fatti porteranno a un finale… particolare. E’ una storia esistenziale, un viaggio epistolare tra l’aspirante suicida e un amico che vuole dissuaderlo”. Esula dall’ambiente della moda.
Già due anni fa Diego Dalla Palma scrisse: “A modo mio” un romanzo autobiografico e “Accarezzami madre” ispirato al rapporto intenso e difficile con la madre.